Innovazione e tradizione al servizio del gusto
Passione e amore.
Il pastificio Italiqa nasce dalla passione di Beatrice e Roberto per l’enogastronomia e la loro innata convivialità. Il cibo è amore e non c’è amore senza condivisione.
Ecco che da un ricordo d’infanzia legato alla nonna di Beatrice, che con amore e dedizione tirava la sfoglia tutte le domeniche per riunire poi la famiglia intorno alla tavola, è nato il progetto che unisce tradizione e modernità.
Saper fare e cura del prodotto.
Italiqa è un mondo di gusto ed emozione, un pastificio che produce primi piatti eccellenti, con mani esperte e innamorate della pasta. E ti dà la possibilità di acquistare il gusto della tradizione online.
I suoi valori portanti ed elementi distintivi sono alta qualità, genuinità dei prodotti, attenzione ai dettagli, rispetto delle tradizioni, modernità nella forma e nel design.
Pastificio non è abbastanza.
Il laboratorio della pasta
I prodotti del pastificio Italiqa nascono in un vero e proprio laboratorio di pasta fresca dove mani esperte si occupano quotidianamente, con passione, della preparazione della sfoglia, del ripieno e anche del brodo, seguendo ricette tradizionali e pregiate.
La sfoglia
La base della tradizione.
Il ripieno
La casa del gusto.
Il brodo
Il segreto della nonna.
La sfoglia
La base della tradizione.
La sfoglia in Emilia Romagna è una vera e propria arte, un rito che si tramanda di generazione in generazione (o forse sarebbe meglio dire di nonna in nonna!). La sfoglia emiliana, quella vera, è preparata con pochi ingredenti, semplici ma fondamentali: farina e uova. Ed è tirata rigorosamente con il mattarello, per renderla perfettamente tonda. Ha una consistenza ruvida e tenace, per fare da base alle paste fresche tipiche dell’Emilia Romagna: tortellini, tortelli, cappelletti, spoja lorda, tagliatelle, garganelli e così via.
Per creare una sfoglia a regola d’arte occorrono tanta esperienza e manualità. Per questo il lavoro delle sfogline è considerato un’arte da tutelare e salvaguardare.
Come preparariamo la sfoglia emiliana nel nostro pastificio.
– Sulla spianatoia setacciamo la farina, quindi formiamo la fontana. Mettiamo le uova al centro e le battiamo con una forchetta finché non saranno perfettamente amalgamate. A questo punto iniziamo a preparare l’impasto.
– Aggiungiamo alle uova una parte della farina prendendola dall’interno della fontana: in questo modo le uova si addenseranno a poco a poco e si eviterà la rottura dell’anello di farina e lo spargimento delle uova sulla spianatoia.
– Copriamo le uova con la rimanente farina, e lavoriamo rapidamente fino a ottenere un impasto omogeneo (aggiungendo, se necessario, altra farina). La consistenza deve essere più asciutta e dura per paste come le tagliatelle, più umida per le paste ripiene.
– Mettiamo quindi l’impasto in una fondina e lo copriamo con un piatto. Puliamo accuratamente la spianatoia e lasciamo riposare l’impasto per 20-30 minuti.
– A questo punto prendiamo il mattarello. Mettiamo l’impasto sulla spianatoia e con un movimento ampio e veloce stendiamo la pasta dal centro verso l’esterno, ruotandolo via via di un quarto. Una volta diventata grande, per girarla, la arrotoliamo sul mattarello stesso. Continuiamo con movimenti ampi e controllati fino ad ottenere una sfoglia sottile, uniforme e rotonda.
– A questo punto la nostra sfoglia è pronta per essere tagliata e lavorata per diventare un vero piatto emiliano.
Il ripieno
La casa del gusto
Per quanto riguarda il ripieno del tortellino bolognese, la ricetta è in parte ancora da definirsi (e chissà se si definirà mai!). Infatti, se sulla lista degli ingredienti, che comprende lombo di maiale, prosciutto, mortadella, parmigiano, uova e noce moscata, non ci sono dubbi, sul trattamento della carne la discussione si perde nella notte dei tempi: va usata cotta oppure cruda?
Per noi – così come per la Confraternita del Tortellino, che nel 1974 ha depositato la ricetta presso la Camera di Commercio di Bologna – la carne di maiale va cotta prima di essere utilizzata per preparare il ripieno dei tortellini.
Come preparariamo il ripieno per i tortellini bolognesi nel nostro pastificio.
– Tenete il lombo a riposo per due giorni con sopra un battuto composto di sale, rosmarino ed aglio
– Quindi lo cuociamo a fuoco lento, con un pò di burro, e una volta tolto dal tegame lo ripuliamo del suo battuto.
– Infine, col battilardo tritiamo molto finemente il lombo, il prosciutto e la mortadella e impastiamo il tutto col parmigiano e le uova, aggiungendo il sapore speziato della noce moscata.
– Mescoliamo l’impasto a lungo, fintanto che risulti ben amalgamato e poi lo lasciamo riposare per almeno ventiquattro ore, prima di riempire i tortellini.
– Naturalmente la bontà del ripieno, dipende dalla qualità delle materie prime impiegate.
Il brodo
Il segreto della nonna.
Da noi, in Emilia Romagna, era tradizione, tutte le domeniche a pranzo, mangiare un primo in brodo. I tortellini, in particolare, sono simbolo delle feste – Natale, Santo Stefano, Capodanno, Pasqua.
E che polpette arrivavano in tavola di martedì (preparate con il lesso avanzato)! Il lesso veniva servito con la salsa verde, oppure la giardiniera o lo scalogno sott’olio; e se avanzava poteva essere utilizzato per fare le polpette oppure ripassato in padella con il pomodoro.
Perfino d’estate, quandol’aria si rinfrescava un po’, la nonna metteva su il brodo. Per lei forse era troppo lunga un’estate intera senza brodo!
Il brodo è un ingrediente fondamentale per le nostre ricette. Esistono tante scuole di pensiero: noi ad esempio utilizziamo anche il pomodoro, i chiodi di garofano e la crosta di parmigiano, che altri magari omettono. Non dimentichiamo però che il nostro è un brodo speciale, un brodo d’autore.
Come preparariamo il brodo di cappone nel nostro pastificio.
– Mettiamo la carne, l’osso e il cappone in una pentola e li sommergiamo con acqua fredda.
– Uniamo la carota, il sedano, la cipolla, la crosta di Parmigiano e il sale di Cervia.
– Portiamo a ebollizione, abbassiamo la fiamma e cuociamo per circa 2 ore schiumando di tanto in tanto nella prima mezz’ora.
– Filtriamo quindi il brodo, regoliamo di sale, e lo lasciamo raffreddare.
– A questo punto lo trasferiamo in frigorifero in un recipiente coperto, e lo lasciamo raffreddare per alcune ore
– Una volta freddo, lo sgrassiamo.