I tortellini vanno cotti solo nel brodo di carne. Ecco perché
Della lunga tradizione e della procedura corretta per la preparazione di un perfetto brodo di carne vi abbiamo parlato qui . E che il matrimonio con il tortellino sia tra i più riusciti e indiscutibili della tradizione italiana, emiliana in particolare, è cosa nota anche a chi con i fornelli non va molto d’accordo.
Quello che forse non tutti sanno è che a prescindere dal condimento che avete in mente per la vostra pasta ripiena, la cottura deve tassativamente avvenire nella “bevanda d’oro” la cui ricetta, pur con i “segreti” e i tocchi speciali che ogni famiglia custodisce, ci è stata tramandata lungo generazioni e generazioni di nonne. Perché?
Intanto per una questione culturale, lo abbiamo appena detto. Non esiste tortellino “felice”, e quindi saporito e valorizzato al massimo nel suo perfetto equilibrio fra involucro e saporito ripieno, se non tuffato per i minuti opportuni nel brodo a bollore.
In secondo luogo perché solo di un brodo di carne fatto con tutti i crismi i tortellini potranno assorbire il sapore e diventare ancora più buoni. Non possono mancarvi polpa, spalla e biancostato di bovino, gallina o cappone, carota, sedano, cipolla come aromi e la crosta di parmigiano dulcis in fundo, deve sobbollire dolcemente per non meno di due ore e mezzo ed essere opportunamente sgrassato dopo un passaggio in frigo, una volta freddo.
Infine la consistenza: solo così infatti i tortellini mantengono il morso succulento e sapido dato da un ripieno perfettamente equilibrato e una pasta callosa ma sottilissima in un connubio dalla straordinaria armonia. Se poi l’intenzione è quella di condirli in altri modi, il brodo si conserva per altri usi. E per chi non vuole fare nessuna fatica ma aspira al figurone, il sito di Italiqa offre la possibilità di acquistare il kit completo qui, da ricevere comodamente a casa.
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